Il valore dell’indipendenza: un bilancio sugli incontri al Salone

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Giovedì 9 maggio

Cerimonia di inaugurazione del Salone del Libro
Il ministro dei beni e delle attività culturali Alberto Bonisoli ha aperto la trentaduesima edizione del Salone del Libro di Torino, un’edizione che celebra Primo Levi nel centenario della nascita. Questa tematica – quest’anno più che mai fondamentale – è stata approfondita con il simbolico intervento di Halina Birenbaum, scrittrice, traduttrice e poetessa sopravvissuta all’Olocausto, che ha ricordato l’importanza della memoria e del ricordo portando la sua personale testimonianza. 
Cerimonia di apertura molto importante per ADEI che ha ricevuto una targa di merito dalla regione Piemonte e dalla città di Torino “per l’impegno, lo spirito di servizio e la capacità di dialogo con cui ha contribuito in modo determinante alla rinascita del Salone Internazionale del Libro”.

Incontro “I valori del libro”
Alle 14 si è tornati a parlare delle politiche per il libro e la lettura. Un incontro a cui hanno partecipato i presidenti di ADEI, Marco Zapparoli, e AIE, Ricardo Franco Levi, delle associazioni dei librai Paolo Ambrosini, per l’ALI e Cristina Giussani per il SIL, il consulente del ministro dei Beni culturali Alessandro Dalai e l’On. Flavia Piccoli Nardelli, membro della commissione Cultura della Camera. In particolare Nardelli ha raccontato di come stiano procedendo le audizioni in commissione, in un clima di sostanziale unanimità politica,  e di come in breve tempo, già il 27 maggio se non ci saranno ostacoli imprevisti, un testo unificato potrebbe arrivare in discussione in aula a Montecitorio. La legge prevede punti molto importanti per l’intera filiera che vanno dalla promozione della lettura, alla revisione della legge Levi sul prezzo dei libri, fino al sostegno a librerie e editori.

Assemblea dei Soci
Alle 17,30 si è tenuta l’assemblea generale di ADEI, con una bella partecipazione di soci. Nell’incontro i membri del consiglio direttivo hanno relazionato sulle attività svolte in questo primo anno di attività, dalle partecipazioni alle fiere di Londra e New York, alle convenzioni stabilite con tipografi e corrieri, alle iniziative istituzionali sia per la promozione del libro italiano all’estero, sia per la legge sul libro e la lettura. Si è approvato all’unanimità il bilancio per il 2018, e quindi la parola è passata ai soci per discutere delle priorità che l’associazione dovrebbe affrontare. Molte e tutte interessanti, le segnalazioni: dal problema della gestione dei bookshop museali, alle questioni legate alla distribuzione o ai rapporti diretti con Amazon, fino alle possibilità di accogliere in Adei nuove associazioni regionali o gli editori del Ticino, l’importanza di strutturare meglio l’associazione e possibilmente di partecipare a bandi europei.

Venerdì 10 maggio

Incontro “ADELC anche in italia?”
L’incontro delle 10.30 si è aperto con un confronto fra varie associazioni con lo scopo di delineare un progetto comune a favore delle librerie. All’incontro hanno partecipato Paolo Ambrosini, presidente di ALI, Stefano Delmastro, in rappresentanza di Alleanza cooperative, Sandro Ferri, editore di e/o, Cristina Giussani, presidente del SIL, Loredana Lipperini, in rappresentanza del Salone del Libro, Fabio Masi, libraio di Ventotene e Camogli, e Andrea Palombi, vicepresidente di ADEI.
Basandosi sul modello introdotto in Francia da ADELC – Association Développement de la Librairie de Création – anche da noi in Italia è arrivato il momento di passare a fatti concreti. Le librerie indipendenti sono fondamentali per il territorio, ma sono anche fondamentali per gli stessi editori indipendenti. Le basi per creare un’associazione che aiuti a creare una sinergia tra librai e editori ci sono, e in questo incontro anche il Salone del Libro di Torino ha confermato la disponibilità a sostenere il progetto affinché in Italia si riesca a costituire una fondazione sul modello di ADELC.
L’ADELC italiana (ieri si è lanciato anche un appello ai presenti per pensare un nome) è quindi pronta a partire.

Incontro “I nostri libri nel mondo”
La promozione della nostra editoria all’estero è uno dei settori in cui il’Italia è più indietro. Se fosse stato necessario, lo si è capito bene nell’incontro, molto interessante, con Nicolas Roche, direttore generale del BIEFBureau international de l’édition francaise, praticamente l’istituto di promozione dell’editoria francese nel mondo. Un’istituzione che può contare su ampie risorse economiche pubbliche che permettono agli editori d’oltralpe di essere rappresentati in tutte le principali fiere del mondo e di essere promossi attraverso decine di iniziative, come ha raccontato Roche.
Un modello a cui sicuramente guardare e, possibilmente, da imitare. Come del resto ha riconosciuto anche Paolo Grossi, direttore dell’Istituto di cultura italiana a Bruxelles, che ha riconosciuto l’esiguità degli strumenti a disposizione degli editori italiani a cominciare dai soli 200.000 euro a disposizione per i contributi alla traduzione delle opera italiane all’estero. Uno strumento di cui si sta discutendo in queste settimane è la possibilità di dar vita a un portale che promuova il libro italiano nel mondo, che potrebbe essere finanziato dal ministero degli Esteri e dal Cepell e coordinato dalla Fondazione Treccani. Un progetto al quale si spera tutti i rappresentanti degli editori vogliano collaborare.

Prima riunione del gruppo editori per ragazzi
Con la prima riunione e i 18 marchi presenti, il gruppo di editori per ragazzi è finalmente creato. Dopo un breve giro di presentazioni, si è parlato di quello che ADEI ha fatto finora e di quello che si può ancora fare. L’ordine del giorno è composto da una serie di proposte programmatiche, prima tra tutte quella della presenza degli editori per ragazzi nelle fiere internazionali, attraverso stand collettivi. Un altro punto prioritario, già discusso nel consiglio direttivo e che può essere esteso anche agli editori per ragazzi, è l’organizzazione di un’iniziativa di promozione della lettura, il LetturAdei, la festa nazionale della lettura ad alta voce.
Molti gli interventi degli editori partecipanti, che hanno permesso di condividere idee, spunti e opinioni su cui sarà possibile iniziare a lavorare.

Domenica 12 maggio

Incontro “Biblioteche scolastiche crescono”
Sala gremita per l’incontro delle 13.30, che ha visto la partecipazione di diversi rappresentanti del mondo bibliotecario, istituzionale ed editoriale: Sante Bandirali, Angelo Bardini, Antonella Biscetti, Roberto Cerri, Elisabetta de Palma, Donatella Lombello, Guido Pomato, Mario Priore, Gino Roncaglia e il vice ministro del MIUR Lorenzo Fioramonti.
Fabio Venuda ha moderato la prima parte, dedicata alla presentazione di varie esperienze di reti di biblioteche scolastiche, da cui è emersa con forza l’importanza le reti e il loro coordinamento devono sempre più avere nella diffusione delle biblioteche scolastiche. L’obiettivo deve essere quello di creare una sinergia tra le reti, individuare le problematiche esistenti e cercare di risolverle. Fra queste, le principali riguardano la forte discontinuità dei progetti e la necessità di strutturare anche gli ambienti delle biblioteche scolastiche per renderle più funzionali.
Maurizio Caminito è stato il moderatore della successiva tavola rotonda, da cui è emersa la fondamentale importanza della figura del bibliotecario scolastico, una figura professionale competente che non provenga dal corpo docente ma sia dotato di una formazione specifica, in grado di rendere funzionanti le biblioteche e da valorizzarne il catalogo.

Incontro “Il valore dell’indipendenza”
Con l’ultimo incontro del nostro ciclo non potevamo che riflettere sulla tematica dell’indipendenza che ci ha accompagnato in questi giorni.
Francesca Archinto, Simonetta Castia, Paola Dubini, Lorenzo Flabbi, Sergio Polimene, coordinati da Luciano Genta, hanno ragionato su un tema complesso lanciando molti spunti di riflessione. 
Certo il valore maggiore per un editore indipendente è avere un progetto editoriale forte e identitario.
Cosa significa davvero indipendenza? Innanzitutto dare valore a un’editoria di progetto e di qualità ma anche essere slegati da logiche che siano esclusivamente di mercato. 
Gli editori al tavolo hanno evidenziato le loro diverse identità,  raccontando il caso dell’editoria per ragazzi di Babalibri, quello del forte legame con il territorio degli editori sardi, la capacità di sperimentazione dell’Orma, fino alla ricerca in campo degli audiolibri di Emons.