COVID 19 – L’Italia del libro ha bisogno dei saperi e delle Culture regionali. L’appello di Adei a Governo e Istituzioni Regionali

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Roma, 22 aprile 2020 – In Italia il mondo del libro è animato e sorretto dall’operato incessante – ricco di peculiarità e pluralismo – di moltissime microimprese sparse per l’intero territorio nazionale, per le sue regionalità ben amalgamate.

I libri costituiscono la testimonianza più fedele e autentica dei diversi saperi, delle diverse identità culturali, nostro patrimonio fondamentale. Libri che raccontano e rispecchiano i vari paesaggi presenti sulla Terra, nonostante la globalizzazione in atto. In questo l’editoria indipendente a carattere locale è la sua narrazione più autentica: svolge, attraverso il contributo offerto dagli autori e grazie alla propria vocazione qualificata e professionale, un’azione fondamentale per la difesa della bibliodiversità. Gli editori indipendenti di un territorio hanno il difficile compito di porsi come garanti della pluralità e della diffusione delle idee, in alcuni casi delle lingue locali, per promuovere la crescita delle comunità.

Un Paese che si rispetti deve coltivare e difendere questo ricchissimo patrimonio, costituito da tantissime professionalità, saperi, linguaggi. Si tratta di un microcosmo sociale – oltre che imprenditoriale – fragilissimo, incardinato all’interno di infrastrutture culturali che agiscono, nelle singole regioni, grazie all’attività appassionata di un indotto preziosissimo, sostanziato dall’apporto delle comunità dei lettori.

Oggi, l’impatto drammatico dell’emergenza sanitaria da Covid-19 ha messo in ginocchio questo sistema e ne mette a rischio la sopravvivenza, minacciando di contribuire all’estinzione della diversità culturale e di un insostituibile tessuto imprenditoriale, che tanto fa per costruire e promuovere i vari ecosistemi culturali.

Le micro-imprese editoriali sparse per l’Italia, che rappresentano il 40% del fatturato nazionale, si ritrovano a fronteggiare una crisi necessitata, che ha prodotto il crollo dei fatturati, ben oltre l’80%, nel solo mese di marzo; il blocco o rallentamento della produzione, della promozione e commercializzazione; la messa in cassa integrazione dei lavoratori. Davanti a sé, trova un orizzonte incerto e ricco di insidie.

Il nostro Governo non ha ancora varato specifiche misure di emergenza, come ha invece fatto la Francia attraverso salvifiche iniezioni di liquidità. Eppure i nostri comparti territoriali, che patiranno pesanti ripercussioni economiche per effetto di questa crisi, sono assolutamente bisognosi di un sostegno utile nell’immediato e per il riavvio, che rappresenta un’incognita.

Per questo motivo, il neonato coordinamento di sei associazioni regionali – Sardegna, Puglia, Marche, Abruzzo, Friuli e Sicilia – insieme alla delegazione del Piemonte, ha promosso da subito, sotto il cappello di ADEI, un appello congiunto. Chiede aiuti economici, incentivi per il riavvio dell’attività, contributi per la produzione e l’accesso, a tasso zero, al microcredito.

Diverse le richieste urgenti da attuare, tutte importanti: l’istituzione di un fondo locale per l’acquisto libri destinati alle biblioteche scolastiche; interventi adeguati e orientati alla semplificazione e velocizzazione delle procedure di bando; istituzione di benefit dedicati; specifiche campagne di promozione del libro, radicate anche localmente. Con l’auspicio che il Governo eserciti una funzione di reale coordinamento, indirizzo e verifica rispetto alle politiche delle singole Istituzioni regionali.