Il mercato svizzero dei libri per bambini e ragazzi ha la peculiarità di pensare in quattro lingue e guardare in quattro direzioni: dalla Romandia (francofona) alla Francia, dal Ticino (italofono) all’Italia, dalla Svizzera tedesca all’Austria e alla Germania, dai Grigioni di lingua romancia a ogni valle antica e zona discosta delle Alpi. Sono oltre una trentina le case editrici attive nel settore bambini e ragazzi, di cui circa una dozzina con un catalogo completamente dedicato: dominano gli albi illustrati, seguiti da prime letture e libri per ragazzi. Obiettivo primario è creare un mercato specifico prospero e fiorente: di tutti i libri del settore venduti in Svizzera, circa un quarto è di produzione elvetica (1). L’ambiente classico dei libri per l’infanzia svizzeri è quello un po’ nostalgico delle montagne: la figura elvetica più nota nei libri per bambini è Heidi, che, nata nel 1880 dalla penna della zurighese Johanna Spyri, quasi personificala Svizzera, piccola sulla carta ma con un animo internazionale; la tiratura complessiva delle molte edizioni legate a Heidi è stimata a circa 50 milioni. È di estrazione contadina e abita nei monti dei Grigioni anche la seconda figura della letteratura infantile svizzera che ha raggiunto fama internazionale: Ursli, il bambino protagonista dell’opera – uscita in tedesco nel 1945 – Una campana per Ursli. Il suo illustratore, Alois Carigiet, nel 1966 è stato il primo in assoluto a ricevere la medaglia Hans Christian Andersen.
Anita Müller, direttrice dell’ISMR (Istituto Svizzero Media e Ragazzi) afferma che «il libro per l’infanzia in Svizzera non gode, nella percezione collettiva come nella promozione statale, della stessa importanza che ha per esempio in Scandinavia, e anche le pagine letterarie dei giornali ormai ne parlano ben poco. Eppure lo scorso ventennio è stato per la Svizzera, soprattutto nei libri illustrati, un’autentica fioritura».
Le tre maggiori case editrici elvetiche pubblicano ogni anno 30-45 libri per bambini e ragazzi. La più grande in termini di fatturato, la casa editrice zurighese NordSüd, annovera tra le sue star più celebri il pesciolino Arcobaleno (oltre 30 milioni di libri venduti nel mondo), l’orsetto polare Piuma (circa 8 milioni) e di recente il topo scaltro di Torben Kuhlmann. L’altro grande editore zurighese, Orell Füssli, riunisce più cataloghi tra cui quello di Atlantis, casa ricca di tradizione (quasi nonagenaria) che conserva il proprio nome e fra l’altro ospita opere del duo Kathrin Schärer / Lorenz Pauli. Globi Verlag, invece, ogni anno pubblica storie illustrate di Globi: questo personaggio creato nel 1932, con becco giallo, basco e calzoni a quadretti, in Svizzera è un autentico fenomeno che finora ha venduto – per il 95% nell’area germanofona – oltre 12 milioni fra libri e altri prodotti. E ancora, tra le più note, la casa editrice ginevrina La Joie de lire che, nata una trentina d’anni fa da una libreria per l’infanzia, pubblicale celebri illustratrici Albertine e Adrienne Barman. NordSüd e La Joie de lire coprono su suolo elvetico appena il 20% del fatturato, il resto rispettivamente nell’area germanofona e in Francia (2). Anche i libri illustrati di Orell Füssli/Atlantis sono distribuiti per il30% in Svizzera e per il restante negli altri Paesi di lingua tedesca (3). l fatturato interno viene raggiunto stampando opere concepite appositamente per la Svizzera e coltivando i classici: «I prezzi elvetici al dettaglio piuttosto alti, uniti all’ampia offerta di best seller internazionali e long seller nazionali, nel complesso rendono molto robusto il mercato svizzero di libri per l’infanzia», dice Herwig Bitsche, editore di NordSüd. È un numero di equilibrismo, rappresentativo della Svizzera con i suoi prezzi alti, con il franco forte e i prezzi al dettaglio liberi, mentre all’estero resiste un mercato di vendita più grande, con un euro più debole e libri a prezzi fissi. Se si punta meno su titoli elvetici, la quota di vendite nel mercato interno risulta molto diversa: lampante l’esempio di Diogenes, tra le più grandi case editrici in campo letterario che da sempre pubblica anche libri illustrati, in genere non legati alla tradizione Svizzera: nella sua proposta per l’infanzia, pari al 6,4% del catalogo complessivo, il fatturato ottenuto nel mercato interno – esclusi gli acquisti di librai svizzeri presso grandi intermediari tedeschi – ammonta al 3,7% (4). Nella regione alpina della Svizzera romancia l’unica azienda a pubblicare libri per l’infanzia nei cinque idiomi locali è la Chasa Editura Rumantscha, il cui catalogo pesca soprattutto dalle fiabe locali. L’editrice, Anita Capaul, dice che «le favole dei Grigioni sono un mezzo migliaio: nelle 150 valli del nostro cantone la cultura orale si è conservata molto a lungo». Dai racconti alpini alla casa editrice Baobab di Basilea, specializzata in libri per l’infanzia che dal 1990 porta in area germanofona il bagaglio illustrativo e narrativo dell’Asia, dell’Africa e dell’America latina. L’idea alla base del catalogo è che i libri per bambini non debbano solo narrare di terre lontane ma anche provenire direttamente da laggiù. A oggi circa la metà del catalogo della casa editrice consiste in prime pubblicazioni: numerosi gli inviti a illustratori tanzaniani, iraniani e georgiani, ospitati in Svizzera affinché raccontino direttamente ai ragazzi le loro opere. «I libri illustrati offrono possibilità straordinarie di aprire porte a culture diverse», dice la responsabile, Sonja Matheson. «Per noi non si tratta di tradizioni ma di linguaggi visivi moderni, attuali. Se c’è qualcosa che serve alla nostra società, è senz’altro il conoscere ciò che ci unisce». Accanto alle grandi NordSüd, Orell Füssli/Atlantis e Diogenes, a Zurigo si affermano anche case minori come la specializzata Aracari oppure Midas, che vanta in catalogo anche libri per l’infanzia. Sempre a Zurigo incontriamo una particolarità editoriale solo elvetica: lo Schweizerisches Jugendschriftenwerk (SJW), in italiano Edizioni Svizzere per la Gioventù (ESG). Tutte le 30 pubblicazioni annue di questa casa editrice, nata nel 1931, hanno testi di autori svizzeri; le illustrazioni sono di artisti elvetici che spesso, agli inizi dell’attività, proprio in queste edizioni trovano un trampolino di lancio. Questi libri prodotti esclusivamente in Svizzera vengono scelti e comprati dai bambini stessi: «Poiché le ESG promuovono la lettura autogestita, la scelta di titoli attraenti deve essere vastissima, il prezzo facilmente accessibile ai ragazzi, il testo di lunghezza ridotta e supportato da illustrazioni», dice la responsabile, Regula Malin. In Svizzera i libretti delle ESG sono una tradizione; non c’è bambino che non li conosca. Per molto tempo la Svizzera francofona è rimasta nell’ombra del grande vicino francese, ma negli ultimi anni le cose sono mutate radicalmente. A partire da Ginevra e dalla già citata La Joie de lire, sino ad arrivare alle più piccole Editions Limonade e Helvetiq, che si è sviluppata da un’azienda produttrice di giochi. Infine, la Svizzera italiana: qui nel 2018 la libraia Francesca Martella ha affiancato alla sua attività la casa editrice Marameo, facendo nascere la prima casa editrice specializzata in bambini e ragazzi della Svizzera Meridionale. Francesca Martella intende promuovere libri illustrati per la Svizzera italofona – amati sul suolo elvetico, ma non pubblicati nella Penisola – e nel contempo creare in Italia una nicchia per opere svizzere. Anche questo è un problema transfrontaliero: la Svizzera italiana ha 350 000 abitanti, l’Italia 60 milioni. «La sfida maggiore consisterà nel trovare un nostro spazio fra due poli: da un lato la nostra terra, dall’altro un’Italia con cui condividiamo la lingua e la cultura».