La legge a sostegno della lettura appena approvata in una sostanziale unanimità alla Camera, caso unico in questa legislatura, fissa, per la prima volta, importanti novità: impegna il governo a fissare un piano nazionale triennale di promozione della lettura anche attraverso patti territoriali che coinvolgano tutti i soggetti interessati; introduce una card per l’acquisto di libri per le famiglie più disagiate; stanzia un fondo per la formazione degli addetti alle biblioteche scolastiche; istituisce l’albo delle librerie di qualità e praticamente raddoppia i fondi per il tax credit per le librerie; rafforza il Centro per il libro e la lettura; stabilisce infine, allineando l’Italia a quanto da decenni hanno già fatto la maggioranza dei paesi europei – a cominciare da Germania, Francia e Spagna – regole che permettano il prezzo fisso del libro e limitino il ricorso a sconti e promozioni, per riequilibrare un concorrenza oggi a tutto vantaggio dei grandi gruppi a svantaggio degli editori indipendenti e di librerie di catene e players online a svantaggio delle librerie indipendenti.
Di fronte a tutto questo appare incomprensibile la presa di posizione dell’AIE sulle risorse che verrebbero sottratte alle famiglie, specialmente valutando gli effetti che leggi simili hanno prodotto nei Paesi a noi più vicini.
Con la nuova legge, infatti, non si aboliscono sconti e promozioni, ma si regola semplicemente la giungla attuale: ogni editore potrà fare una promozione di un mese sul suo catalogo con sconti fino al 20% e altrettanto potrà fare ogni punto vendita. In cambio, questa legge per la prima volta impegnerà i governi in un’azione sistematica di promozione della lettura. Certo, gli stanziamenti non sono al momento soddisfacenti, ma è fondamentale creare nella nostra legislazione dei fondi che potranno essere implementati in futuro. Dunque si leggerà di più, si permetterà alla librerie indipendenti di sopravvivere e si renderà possibile a un giovane che ne abbia voglia e formazione di aprirne una nuova. Si recupereranno margini per tutta la filiera e per le tante figure professionali, spesso altamente qualificate che vi sono impegnate, limitando quindi il precariato, e si permetterà agli editori indipendenti, spesso i più attivi nella ricerca e nello scouting, di competere a condizioni quasi paritarie. In una parola, si garantirà la possibilità del pluralismo editoriale e quindi culturale.
Per questo ALI (Associazione Librai Italiani), SIL (Sindacato italiano librai e cartolibrai) e ADEI (Associazione degli Editori Indipendenti) auspicano una rapida approvazione da parte del Senato del testo della nuova legge, così come uscito da Montecitorio, e invitano l’AIE a collaborare per
individuare proposte condivise e unitarie del mondo del libro. Una su tutte, per esempio, le possibili detrazioni fiscali per l’acquisto dei libri, tema che ALI, SIL e ADEI propongono da tempo e su cui continueranno a impegnarsi.
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