Possono 86 Case editrici “spostare” l’entrata in vigore di una Legge attesa da 10 anni?
Apprendiamo che AIE, a nome di “86 Case editrici, in rappresentanza di 231 marchi editoriali” – quindi neppure di tutte le case editrici che fanno parte di AIE – ha lanciato un appello al Governo affinché si sposti a settembre la decorrenza delle norme di una Legge approvata all’unanimità e di imminente pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.
Questa Legge era attesa da anni. È stata approvata alla Camera lo scorso luglio. Le “88 Case editrici, in rappresentanza di 231 marchi editoriali” avevano ben presente che nei mesi successivi sarebbe stata votata al Senato. La sua entrata in vigore era dunque assai prevedibile. L’attesa è durata fin troppo a lungo.
Gli editori di ADEI, che sono 245, in rappresentanza di 245 marchi editoriali, ritengono che le esigenze tecniche rappresentate nell’appello degli “88 editori” di AIE siano ampiamente gestibili nell’arco dei prossimi 2 mesi – anche al netto dell’”Emergenza coronavirus” e ritengono ingiustificato questo rinvio; che appare un ulteriore tentativo di perpetrare lo “status quo” che vede da troppo tempo il mercato del libro privo di regole certe ed eque.