Roma, 21/05/2020_ADEI, Associazione degli editori indipendenti, prende atto che ancora una volta, nel “decreto rilancio”, le annunciate misure a sostegno dell’editoria sono previste unicamente a sostegno degli editori di quotidiani e periodici, escludendo, inspiegabilmente, l’editoria libraria.
Il credito d’imposta previsto sulle spese per la carta (art. 188), è infatti destinato solo alle “imprese editrici di quotidiani e periodici”. La funzione di chi pubblica libri nel nostro Paese non è evidentemente considerata degna di essere sostenuta nonostante le note ed evidenti difficoltà del settore, nonché i tanti proclami a favore della lettura o del pluralismo editoriale.
Altrettanto inspiegabilmente, sempre e solo alle “imprese editrici di quotidiani e periodici” è riservata la possibilità di un credito d’imposta per l’acquisto di servizi digitali (art. 190). Così come altri specifici interventi.
“Sono stati annunciati 210 milioni a sostegno delle librerie e dell’intera filiera dell’editoria (art.183)”, dichiara Marco Zapparoli, presidente di Adei. “Ma al momento non si intravede alcuna misura specifica a sostegno degli editori di libri, nemmeno sotto forma di credito d’imposta. Urgono emendamenti specifici rivolti agli editori entro la conversione in legge del Decreto rilancio e dei decreti attuativi che lo seguiranno. Il credito d’imposta sulle spese per la carta e per risorse digitali, al pari dell’editoria periodica. Ma, facendo riferimento alle nove richieste avanzate da tempo da Adei, servono certamente altre misure per sostenere concretamente il primo comparto culturale italiano, come già previsto per altri settori”.