ROMA, 24/06/2020 – “A tutt’oggi, nessun provvedimento dello Stato riguarda direttamente editori di libri” dichiara Marco Zapparoli, Presidente di ADEI. “Lo scorso marzo abbiamo inviato una serie di richieste al Mibact; successivamente, dopo proficua riunione svoltasi l’8 aprile, abbiamo inviato otto specifiche richieste anche al Ministero degli Affari Esteri”.
Il “Decreto Rilancio” prevede un credito d’imposta dell’8% sui costi per la carta alle imprese dell’editoria periodica, ma incomprensibilmente non prevede alcun credito sui costi della carta per l’editoria libraria; allo Stato, il provvedimento per l’editoria periodica costerà fino a 24 milioni di euro. Nel settore della stampa periodica, l’incidenza della carta sul costo di produzione è piuttosto significativa.
Rispetto al valore complessivo e all’indotto economico nel settore dell’editoria libraria, la carta incide in misura decisamente inferiore. Il costo industriale di un libro corrisponde al massimo al 11% del valore del fatturato lordo. Con una spesa inferiore si assicura un significativo sostegno alle imprese editoriali librarie. Il primo comparto, ricordiamo, per fatturato e addetti, di tutto il settore culturale. Ai librai, lo Stato accorda un tax-credit per complessivi 17 milioni di euro l’anno. Agli editori non accorda nulla. È invece necessario garantire la possibilità di accesso a un tax credit anche agli editori, in particolare agli indipendenti. Si tratta di piccole imprese, che tuttavia rappresentano il 45% dell’intero mercato editoriale italiano. Il tax credit dovrebbe far riferimento alle spese per il personale dipendente, garantendo in questo modo l’occupazione in un periodo particolarmente difficile, ma anche a quelle per i collaboratori, ad esempio i traduttori, per non scoraggiare, ridurre o interrompere l’offerta ai lettori italiani di testi di qualità tradotti.
Insieme a un credito di imposta sulla carta, l’intervento può generare un volano economico complementare a quello accordato ai librai. E può contribuire in modo proficuo alla sostenibilità delle imprese editoriali; garantendo inoltre le condizioni minime per il pluralismo editoriale.
“Il Ministro Franceschini ha “promesso” all’editoria libraria interventi per 210 milioni di euro”, conclude Marco Zapparoli. “Attualmente, sono previsti 30 milioni per le biblioteche e 17 milioni per i librai. Un intervento di almeno 30 milioni per gli editori rappresenta un complemento decisivo, una base minima di sostegno”.